CTI Chiari

12 Dicembre 2011
Apertura iscrizioni incontro 15 dicembre

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Giovedì 15 dicembre 2011, dalle ore 16,30 alle ore 18,30, presso l'I.I.S. "L. Gigli" di Rovato, si terrà il convegno organizzato dal CTRH di Chiari dal titolo: "Centro abilitativo per minori affetti da disturbo generalizzato dello sviluppo: la sperimentazione di un progetto sostenibile, scientifico e inclusivo per l'autismo", tenuto dal prof. Simone Antonioli (Centro autismo Fobap). Le iscrizioni si effettuano online, previa registrazione, a partire dal 10 dicembre 2011.

28 Novembre 2011
Costituzione gruppo gestione CTRH

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Si comunica che dovranno essere designati dalla rete scolastica del CTRH di Chiari un Dirigente e un Docente Referente quali componenti del Gruppo di Gestione del CTRH di Chiari. In tal senso per rendere maggiormente partecipi i dirigenti ed i docenti referenti di questa rete scolastica si ritiene necessario utilizzare il criterio della rotazione dei componenti del predetto gruppo. Pertanto nel caso in cui ci sia un dissenso per tale modalità di designazione s'invitano le SS.LL. a comunicare, entro e non oltre il 3 dicembre, una prassi alternativa con relativa motivazione. Quindi al fine di costituire il Gruppo di Gestione del CTRH di Chiari si fissa un incontro per mercoledì 14 dicembre alle ore 16.00 presso l'aula conferenze dell'ITCG "L. Einaudi" di Chiari.

24 Novembre 2011
Percorso autismo - Aspetti metodologici e didattici

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Si comunica che sono aperte le iscrizioni per l'incontro "L'Integrazione Scolastica del Bambino con Autismo: aspetti metodologici e didattici" tenuto dal prof. Lucio Cottini dell'Università di Udine, presso l'IIS Lorenzo Gigli di Rovato, il 28 novembre 2011, dalle ore 16,30 alle ore 18,30.

Un allievo con bisogni tanto speciali e particolari come quello autistico può trovare nella scuola un ambiente idoneo per il suo sviluppo e per la sua integrazione sociale?

E’ questo un interrogativo al quale non si può rispondere in maniera ideologica, facendo riferimento al valore inalienabile dell’integrazione, che in Italia ha trovato la sua affermazione completa al contrario di altri paesi.  Allo stesso modo, non è possibile affrontare questo quesito di base in modo superficiale dicendo che, in fondo, dell’autismo non si sa nulla e che quindi è giustificato non avere le idee chiare sul cosa fare.

Al contrario, l’autismo è sicuramente uno dei disturbi più studiati dell’età evolutiva e, nel momento in cui non lo si affronta facendo riferimento al corpus di conoscenze disponibili, si corre il rischio concreto che il diritto all’integrazione si scontri con il diritto ad avere un’educazione adeguata.  Condizione questa assolutamente inammissibile (anche se, purtroppo, assai frequente), considerando il fatto che tutti riconoscono all’educazione il ruolo di trattamento elettivo nell’autismo.

La questione, allora, va spostata sul piano eminentemente pratico, con particolare riferimento alla dimensione organizzativa e metodologico-didattica.  E’ necessario comprendere il bambino autistico attraverso la valutazione, far sì che gli eventi siano per lui coerenti e prevedibili, chiarire le istruzioni e le aspettative, strutturare le attività ed i compiti in modo da favorire l’acquisizione di abilità di base in un’ampia gamma di aree di sviluppo, comprese quella dell’interazione sociale e del gioco, che non si strutturano automaticamente come per altri bambini.

Favorire l’integrazione scolastica dell’allievo autistico è un obiettivo sicuramente complesso, per ottenere il quale niente può rimanere com’era, ma nello stesso tempo irrinunciabile e di grande valenza adattiva.  Vivere in relazione con i coetanei, infatti, costituisce un'occasione pressoché unica non solo per ricercare apprendimenti funzionali, ma anche per comprendere meglio il mondo con le sue regole, a volte così oscure ed illogiche per l’allievo autistico e per generalizzare in situazione degli apprendimenti specifici acquisiti in ambito riabilitativo.

Nel corso vengono affrontati, in maniera eminentemente operativa e facendo riferimento a molte esemplificazioni, le linee di lavoro che possono concretamente coniugare il diritto all’integrazione con quello a vedersi riconosciuta la migliore forma di educazione possibile.  Tale direttrici si oggettivizzano nelle seguenti azioni principali:

  • programmare congiuntamente (fra insegnanti curricolari, di sostegno e le altre figure di supporto) ed in maniera rigorosa le attività didattiche, con una chiara definizione delle procedure di valutazione, degli obiettivi, dei contenuti e delle metodologie di lavoro.  Gli educatori devono avere ben chiaro in ogni momento cosa stanno insegnando, anche quando l’attività riguarda la gestione dei periodi di ricreazione, del pranzo, del gioco, della relazione sociale, ecc.;
  • organizzare adeguatamente i tempi, gli ambienti di lavoro, i materiali e, soprattutto, il personale, per rispondere ai bisogni molto speciali degli allievi autistici.  Non è ammissibile che la risposta delle scuole sia ancora così frequentemente nel segno dell’impossibilità a gestire il rapporto in assenza di condizioni di “copertura” o, meglio ancora, di separazione;
  • fare riferimento ad una didattica speciale di qualità, che si fondi sulle conoscenze disponibili circa l’efficacia di vari modelli di intervento, ma che non si fermi ad essi. Infatti, se da un lato è necessario considerare l’esistenza di una serie di approcci strutturati che hanno abbondantemente dimostrato la loro efficacia, dall’altro si deve avere la consapevolezza che l’educatore non può trasformarsi in uno pseudoterapista, con il rischio di proporre solo modelli di lavoro emarginanti.  Questa perentoria affermazione non deve comunque portare alla giustificazione di approcci centrati su una vuota ricerca di socializzazione in presenza. La frequenza del contesto integrato da parte dell’allievo autistico, è bene dirlo in maniera chiara, necessita molto più di quanto avvenga per altre tipologie di deficit, di essere preparata anche attraverso lavori individualizzati condotti fuori dalla classe;
  • coinvolgere attivamente i compagni nella gestione dell’integrazione scolastica dell’allievo autistico.  La risorsa compagni rappresenta, infatti, una condizione essenziale per far sì che si verifichi una reale inclusione in grado di travalicare anche i confini scolastici, ma non si attiva compiutamente in assenza di particolari procedure che gli educatori devono conoscere e mettere in atto.

Programmazione, organizzazione, didattica e compagni, quindi, sono le quattro parole-chiave alle quali riferirsi nella prospettiva di promuovere una integrazione di qualità dell’allievo con autismo nella scuola di tutti.

07 Novembre 2011
La Nuvola - Progetto Individualizzato e Qualità di Vita

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La Nuvola, in collaborazione con l'Istituto Ospedaliero di Sospiro e con il patrocinio della Regione Lombardia, del Comune di Palazzolo sull'Oglio, di AIRIM e della Provincia di Brescia, propone il convegno "Progetto individualizzato e Qualità della Vita - percorsi per i servizi e per la scuola".

Il convegno si terrà a Palazzolo sull'Oglio presso la Biblioteca Civica il giorno 26 novembre 2011.

07 Novembre 2011
Rinnovo gruppo di gestione CTRH

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Si comunica che dovranno essere designati dalla rete scolastica del CTRH di Chiari un Dirigente e un Docente Referente quali componenti del Gruppo di Gestione del CTRH di Chiari. In tal senso per rendere maggiormente partecipi i dirigenti ed i docenti referenti di questa rete scolastica si ritiene necessario utilizzare il criterio della rotazione dei componenti del predetto gruppo. Pertanto nel caso in cui ci sia un dissenso per tale modalità di designazione s'invitano le SS.LL. a comunicare, entro e non oltre il 12 novembre, una prassi alternativa con relativa motivazione. Quindi al fine di costituire il Gruppo di Gestione del CTRH di Chiari si fissa un incontro per giovedì 24 novembre alle ore 16.00 presso l'aula conferenze dell'ITCG "L. Einaudi" di Chiari.

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